Mentre il mondo celebra le ultime note della cantante, la polemica tira in ballo tanto Apple quanto la Sony, casa discografica ricollegata agli album oggetto della critica. La “Ultimate Collection”, ad esempio, sarebbe stata portata da 4,99 a 7,99 sterline nel giro di pochi minuti, impedendo peraltro il download agli utenti durante le fasi di update del prezzo. Una verifica in queste ore indica il prezzo del medesimo album a quota 5,99 euro.
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Occorre tuttavia ricordare come non tutti i cambi di listino siano imputabili ad una scelta precisa: il semplice aumento della popolarità di un brano può imputare l’automatico aumento del costo, il tutto sulla base di quanto stabilito nel contratto tra Apple e le major. Così facendo le etichette si tutelano per casi in cui non sia soltanto una nuova hit a spopolare, ma (come in questo caso) circostanze particolari rendano vecchi brani degli improvvisi successi di ritorno.
Per la Sony trattasi peraltro di un cambio di sicuro impatto economico: il brano “I will always love you” è immediatamente tornato anche in Italia al secondo posto nella classifica tra i più scaricati su iTunes (soltanto “Ai se eu te pego” resiste al ritorno della vecchia hit), mentre tra gli album la Houston piazza tanto “Ultimate Collection” quanto “Greatest Hits” e “The Bodyguard” nella top ten.
Pochi euro di differenza possono significare in queste ore milioni e milioni di introito aggiuntivo. The show, del resto, must go on.
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