Uno degli obiettivi principali con il quale è stato realizzato l’Open Graph è sicuramente quello di consentire agli sviluppatori di abbandonare il paradigma secondo cui l’intero Web doveva confluire in Facebook per essere caratterizzato da un accento social, passando ad un approccio basato sull’integrazione dei servizi già offerti con quelli messi a disposizione dal social network. Un obiettivo che, a quanto pare, è stato raggiunto: dal lancio dell’Open Graph ad oggi, infatti, numerosi gruppi hanno registrato sensibili aumenti nel traffico legato a Facebook, lasciando ben sperare per il futuro.
La possibilità di compiere un’azione durante la navigazione online e di vederla tramutare automaticamente in un aggiornamento di stato sul social network di Menlo Park, dunque, si è rivelata una caratteristica vincente sia per gli utenti, che hanno a disposizione nuove funzionalità e nuovi strumenti, sia per i fornitori di servizi. In un simile contesto Facebook assume nuovi connotati, giocando un ruolo tutto nuovo nel modo di concepire la propria vita online: una vita che adesso va oltre i confini stessi delle pagine del social network, al quale resta tuttavia legata a doppio filo.
Dal lancio di Open Graph ad oggi sono centinaia le azioni approvate dal team di Facebook, ampliando di fatto il numero di operazioni che è possibile eseguire al di fuori del social network per essere poi riportate sullo stesso da appositi algoritmi di analisi. Il portale fondato da Mark Zuckeberg ha quindi lanciato quella che può essere definita una vera e propria rivoluzione, incrementando inoltre in maniera sensibile l’interesse da parte degli sviluppatori verso il social network stesso.
L’estensione della Timeline, l’arrivo di nuovi brand ed un ulteriore affinamento del proprio approccio agli sviluppatori potranno fare la differenza: l’Open Graph è una tela bianca ancora tutta da disegnare.
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