Gran parte degli acquirenti di un nuovo tablet opta per l’opzione solo Wi-Fi e con ogni probabilità così sarà anche nel caso del nuovo iPad. I motivi sono evidenti: minor costo del dispositivo, mancanza di onere aggiuntivo per la connettività e la scelta di utilizzare il device come oggetto casalingo più che come vero assistente in mobilità (ove gli smartphone compiono già alla perfezione il loro dovere).
Chi invece sceglie di acquistare un dispositivo con modulo 3G (formalmente 4G, ma in realtà non ancora utilizzabile su questa base sul territorio europeo) decide di fatto di trasformare il tablet in un device portatile sempre connesso e sempre disponibile per qualsivoglia utilità. E deve sopportarne i costi relativi a fronte delle opportunità restituite da quella che è ad ogni effetto nuova modalità di interagire con la Rete (qualcosa che Tim Cook, CEO Apple, non esita a descrivere in ogni occasione utile come l’essenza dell’era post-PC).
Per questi ultimi la possibilità di scelta è duplice: accedere al dispositivo tramite una formula ad abbonamento, oppure acquistare un terminale bloccato a cui affiancare soluzioni di connettività “ricaricabili“? La prima opzione consente di ottenere un risparmio relativo sul lungo periodo poiché spalma su 30 mesi il costo del device (con tanto di sconto), ma al tempo stesso vincola al medesimo carrier l’intero percorso di vita del device. La seconda opzione implica maggiori libertà in funzione di un minor vincolo, ma il tutto ad un costo maggiore.
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